SEI VENTURES

Incubatore d’impresa con l’obiettivo di investire nelle potenzialità delle “aree interne” d’Italia.
Manocalzati, Avellino, Italy
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Il contesto delle "aree interne"

Introduzione
In Italia esistono circa 4.000 centri abitati denominati “aree interne”, ovvero quelle zone comprendenti Comuni talmente distanti dai principali luoghi di offerta di servizi basilari come istruzione, sanità, trasporti e connettività a internet da essere considerati un tema fondamentale sui tavoli del Governo per lo sviluppo del territorio nazionale. 

A determinare la definizione dei Comuni delle aree interne è la relativa distanza dal “polo sviluppato” più vicino, calcolata in minuti di percorrenza stradale.
Si tratta di territori marginalizzati e a rischio di abbandono, che ad oggi costituiscono circa il 60% della superficie italiana. In queste aree, secondo dati ministeriali (Ministero per lo Sviluppo del Sud) oltre 13 milioni di cittadini (ovvero il 22,7% della popolazione italiana). 

Come sfruttarne a pieno le potenzialità

Problema e opportunità
Il principale problema legato a queste aree è che esse continuano a subire un processo di spopolamento via via crescente con il passare degli anni. Il ricambio generazionale diminuisce il numero di persone presenti nei Comuni più marginali e il calo delle nascite porta sempre più Comuni italiani a rientrare in queste aree. La mancanza di servizi, di opportunità lavorative idonee e il sentimento di “non avere un futuro” porta i più giovani ad abbandonare il luogo in cerca di opportunità nelle grandi città e/o all’estero.

La scarsa accessibilità ai servizi di base, oggi considerati in Europa servizi che identificano il diritto di cittadinanza, riduce grandemente il benessere della popolazione locale e limita il campo di scelta e di opportunità delle persone e anche di nuovi potenziali residenti.

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Ma come ogni problema esso porta con se anche delle opportunità, infatti: la grande estensione delle aree interne – in termini demografici e territoriali – rende evidente quanto sia consistente il potenziale di sviluppo che esse esprimono nel loro insieme in termini di sviluppo del Paese. 

SEI, sostenibilità, etica e innovazione

Soluzione
Nel 2020, in pieno contesto pandemico, è nato dalla volontà di alcuni imprenditori di affrontare questa tematica direttamente sul territorio il primo incubatore d’impresa per il rilancio delle aree interne: Incubatore SEI s.r.l.. “SEI” altro non è che l’acronimo dei valori su cui si fonda l’impresa: sostenibilitàetica e innovazione.

L’operazione, voluta da Vincenzo VitaleMassimiliano Imbimbo e Daniele Guerriero, Cristiano Maria Masetto, Alessandro Imbimbo e Diego Arellano Vazquez fondatori del progetto S.E.I., è partita da Avellino, dove il primo incubatore ha sede e in due anni di operatività ha definito quello che oggi viene qui presentato come un modello innovativo, strategico e scalabile. Infatti, l’obiettivo di SEI — e di questa operazione di crowdfunding — è quello di espandersi su tutto il territorio nazionale, dando linfa vitale all’imprenditoria delle zone considerate. 

Oggi Incubatore SEI s.r.l. è diventato un incubatore certificato, ovvero un ente riconosciuto dal Ministero dello Sviluppo Economico ed iscritto in uno speciale registro accessibile a tutti in cui sono riportati esclusivamente gli incubatori in possesso di particolari caratteristiche. Questo titolo permetterà all’incubatore di partecipare come investitore istituzionale ad operazioni di raccolta fondi (come le campagne di crowdfunding) relative a tutte quelle iniziative imprenditoriali focalizzate sulle tematiche sostenuto da SEI.

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Modello di business e obiettivi per i prossimi 12-24 mesi
SEI dalla sua fondazione ad oggi ha implementato un modello di business simile a quello di ogni incubatore, offrendo servizi a startup e liberi professionisti coinvolti in tematiche quali innovazione, tecnologia e new business
I servizi offerti spaziano dal co-working alla formazione tematica attraverso pacchetti appositamente studiati, da call-for-idea a modelli di networking-for-open-innovation.  

Il successo del modello realizzato ad Avellino, ha portato SEI a decidere di evolversi ed espandersi. Per questo, il principale focus dell’incubatore è quello di avviare una scia di aperture di nuovi spazi fisici dislocati nelle aree interne del Paese. 
Per compiere questo passo, è stato deciso di creare una nuova società, SEI Ventures s.r.l. — oggetto dell’operazione presentata — attraverso il quale poter gestire questo piano di crescita in modo efficace ed efficiente.

SEI Ventures s.r.l. è proprietaria al 100% di Incubatore SEI s.r.l. attraverso accordi di vendita (disponibile nella sezione "allegati") e deterrà sempre la quota maggioritaria dei futuri hub. L’idea è quella di coinvolgere partner locali con il quale avviare l’hub nella zona interessata. Si tratta di soggetti appartenenti al territorio, come aziende e investitori locali, che generano già un flusso economico e di lavoro sul territorio.

Gli obiettivi, o meglio le prossime aperture pianificate da SEI Ventures saranno: 

  • Nella zona di Sannio (zona comprendente aree del Molise, della Campania e dell’Abruzzo), con l’hub del Sannio.
  • Nella zona di Cilento (Campania).
  • Nella zona di Salento (Puglia).

 

Le startup oggi incubate nel programma S.E.I.
Il potenziale delle cosiddette aree interne non si limita solo ed esclusivamente a temi di carattere territoriale, ma anche alla presenza di persone con visioni innovative e proiettate al futuro, molto spesso con soluzioni pensate per migliorare l’ambiente in cui vivono, ma che per diversi motivi non possono o non vogliono spostarsi dal territorio in cui sono nati e cresciuti. 
Pertanto, si finisce con il credere che sia difficile, se non impossibile, trovare idee vincenti e al di fuori dei grandi distretti industriali e dalle principali città italiane. Questo accade per la mancanza di strumenti e spazi adeguati, ma soprattutto di persone interessate ad ascoltare e ad aiutare potenziali imprenditori di queste aree a percorrere i primi passi sul sentiero dell’imprenditorialità e dell’innovazione.

SEI ha compreso ciò e con i propri servizi è stata in grado di attrarre a sè diverse idee, divenute poi startup. Tra queste figurano Place2be, realtà che offre un servizio esclusivo, in cui soggiorni in residenze glamour e originali incontrano esperienze uniche, legate al territorio, ma anche società come Aleks MegasApper e Visit Irpinia, principalmente attive nel settore del turismo e dell’ospitalità focalizzate sulla valorizzazione del territorio dell’Irpinia in diversi modi, chi offrendo esperienze nel mondo del lusso, chi soluzioni insolite o olistiche. Trovano spazio anche realtà nel mondo del design come RILAB, specializzata nella ristrutturazione di pezzi d’arredo e non, e L’Orto Custode, lavora attraverso modelli decisionali come il DSS e si tracciano in blockchain i lotti di produzione. Altre startup del settore food-tech come Net4Science, per la valorizzazione di prodotti di scarto del settore alimentare, e Casa Irpinia, che con il proprio marketplace permette di scoprire i sapori del territorio in tutto il mondo.

Lo sviluppo del mercato e le strategie politiche di intervento

Mercato
SEI è un progetto che nasce per sviluppare temi di sostenibilità, imprenditoria e innovazioni nelle cosiddette aree interne. Zone che sono oggetto di piani di sviluppo futuri da parte del governo e che potranno con investimenti mirati cambiare radicalmente sia in positivo che in negativo. Le variabili da prendere in considerazione sono molte ed è pertanto difficile comprendere un’evoluzione, o una matrice di sviluppo, chiara e univoca valida per tutte le aree. 

Il piano di rilancio politico
Rispetto al passato, quando le politiche hanno favorito lo sviluppo intensivo delle aree interne, mirando a stabilizzare il benessere pro-capite senza particolare attenzione al tema della produzione, lattuale strategia definita dal governo si caratterizza per un cambiamento di prospettiva volto a promuovere congiuntamente sia lo sviluppo intensivo che estensivo, con l’auspico di una crescita reciproca dei due temi considerati.

L’obiettivo politico per lo sviluppo delle aree interne comporta:

  • L’aumento del benessere della popolazione locale, attraverso un adeguamento della qualità/quantità dellofferta dei servizi essenziali.
  • L’aumento della domanda locale di lavoro e delloccupazione.
  • L’aumento del grado di utilizzo del capitale territoriale (specifico per area considerata).
  • La riduzione dei costi sociali dovuti alla de-antropizzazione (ovvero il dissesto idro-geologico, il degrado del capitale storico e architettonico e dei paesaggi umani, la distruzione della natura).
  • Il rafforzamento dei fattori di sviluppo locale.

 

Le possibilità di SEI
SEI Ventures entra in questo contesto strategico in modo calzante, visto e considerato che l’obiettivo principale di un incubatore è quello di supportare e coadiuvare la crescita imprenditoriale di nuove realtà. Imprese per lo più attente ai temi di sostenibilità e valorizzazione dei territori a cui esso fa perno. 

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Osservando il quadro italiano di crescita delle imprese innovative, principale target di un hub territoriale, si può notare come nel 2021 il numero di imprese innovative è cresciuto posizionandosi, alla fine del terzo trimestre (luglio-settembre), a circa 14.000 start-up innovative (+16,8%) e a 2.066 PMI innovative (+15,5%), secondo i dati condivisi nell’annuale relazione del Ministero per lo Sviluppo Economico. 

Inoltre, se buona parte delle imprese di vecchia generazione ha dovuto fare i conti con la crisi dovuta alla pandemia, questa unita alla transizione digitale ha invece accelerato lemersione di nuovi modelli di produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi. Importante è stato il contributo di queste realtà anche dal punto di vista delloccupazione, con un incremento del +40,5%. In particolare, le startup hanno portato a un aumento delloccupazione del 12,5%, mentre le PMI innovative hanno segnato un aumento del 67,6% (con 57.475 operatori impiegati). Uno dei principali stimoli a supporto della crescita di questo contesto imprenditoriale si ritrova nell’elevata presenza di incentivi fiscali e piani di supporto per le imprese del settore (Fondo Nazionale Innovazione, Smart&Start, Fondo di Garanzia per PMI, ecc.).

Risultati raggiunti dal primo hub e prospettive attese

Traction
In soli di due anni di attività l'Incubatore SEI s.r.l., primo hub avviato e sul quale si basa il modello che verrà poi gestito attraverso la nuova società, è cresciuto notevolmente, andando a stimolare il territorio in cui si è insediato attraverso proposte inerenti e ben apprezzate che hanno portato l’incubatore nativo a raggiungere risultati importanti:

  • 28 startup sono state accolte e accompagnate nelle prime fasi di crescita.
  • 32 soggetti (locali e non) si sono avvicinati all’hub diventandone partner.
  • Lanciata Demetra” la prima call-for-idea, che ha portato più di 50 candidature nell’ottobre del 2020 (a soli 7 mesi dalla fondazione della prima società).
  • 3 investimenti sostenuti in altrettante startup, tutte nate presso SEI.
  • Avviato il primo progetto di open innovation con una PMI del territorio.

 

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Risultati economici attesi
La società ha presentato un business plan quinquennale che parte dall’anno in corso — anno di fondazione — e termina nel 2026. In termini di ricavi, complessivamente il gruppo SEI stima di poter raggiungere il milione di euro entro la fine di del periodo di tempo considerato (2026), esattamente 990k euro con un EBIT atteso di 525k. 

La tendenza di crescita del fatturato mostra una crescita plausibile che passa da 98k euro per il 2022 ai 257k per l’anno successivo (+160%), sfiora i 450k l’anno successivo (+74%) e raggiunge i 635k nel 2025 (+42%). I principali costi identificati sono relativi ai servizi (soprattutto per i primi anni di attività), con un peso medio sul fatturato nel periodo del 23%, e alle spese relative al personale, che mediamente pesano per il 30%. In termini di utile, la società non stima perdite per nessuno degli anni presi in esame. 

Possibilità di ritorno per gli investitori

Exit
Per poter generare un ritorno economico dall’investimento, la strategia a tendere del management del progetto SEI è quello di portare la società SEI Ventures su di un mercato regolamentato con una quotazione

Per arrivare a soddisfare questo obiettivo, sarà necessario per la società ricorrere ad ulteriori finanziamenti, che andranno a stabilizzare al meglio l’intero progetto e catalizzeranno la crescita economica attesa e la sua diffusione sul territorio nazionale.

Operazioni sul capitale e attuale operazione

Capitale
SEI Ventures s.r.l. nasce nell’aprile del 2022, per poter avviare il processo di espansione del progetto SEI, pertanto nella società sono solamente stati immessi fondi dai soci fondatori.

I fondi raccolti saranno impieganti interamente per lo sviluppo del progetto e la sua diffusione nelle “aree interne” considerate.

L’offerta presente sul portale offre agli investitori la possibilità di sottoscrivere quote della società SEI Ventures s.r.l. di "classe B” (a partire da sottoscrizioni di EUR 300), ovvero quote ordinarie prive del diritto di voto in assemblea e del diritto di prelazione ma con possibilità di esercitare, in accordo con le norme statutarie, sia il diritto di co-vendita che di recesso, e quote di “classe A”, identiche alle quote dei soci fondatori (con un investimento pari o superiore ad EUR 6.000). Il valore stimato dalla società per quest’operazione è di 1.035.000 euro.

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Fondatori e principali membri del team

Vincenzo Vitale

Vincenzo Vitale

Co-fondatore e CEO

Dopo alcuni anni di esperienza come Advisor per le PMI nell’emissione di Minibond, fonda insieme ad altri 5 professionisti Incubatore SEI. Business e Financial Analyst, ha svolto studi in Fisica, Statistica e Finanza.

Daniele Guerriero

Daniele Guerriero

Co-fondatore e CFO

Dopo un MBA alla SDA Bocconi, eredita l’azienda di famiglia innovandone radicalmente i processi produttivi. Fondatore tra gli altri di Incubatore SEI, occupa principalmente il ruolo di mentor per le startup. Ricopre, inoltre, la carica di Vice Presidente dei Giovani di Confindustria Campania.

Massimiliano Imbimbo

Massimiliano Imbimbo

Co-fondatore e COO

Esperto in metodologia Lean e di sviluppo Agile Scrum.
Con la sua startup Hearth, ha vinto vari premi internazionali e nazionali, tra cui quello di “Miglior Startup a impatto sociale sul turismo del Sud Italia”, assegnato da Invitalia.

Mario Bowinkel

Mario Bowinkel

Membro del CDA

Esperto in Corporate Finance & Financial Markets, Specializzato in processi di quotazione in Borsa, Financial Advisor in operazioni di finanza alternativa, Presidente Associazione Italiana Rating Advisory. Esperienze nel settore finanziario e della consulenza direzionale in Italia e all’estero. Autore di pubblicazioni e Docente.

Fabrizia Pellone

Fabrizia Pellone

Membro del CDA

Sta frequentando l’EMF alla Bocconi. Svolge attività di consulenza per l'internazionalizzazione delle aziende ed attività di consulenza strategica e aziendale presso Grimaldi Studio Legale. Ha maturato una vasta esperienza nell’attività di consulenza aziendale e finanziaria.

Cristiano Maria Masetto

Cristiano Maria Masetto

Co-fondatore e CTO

Data Analyst nell’ambito del data quality. È un ex progettista SCN presso APEUR, Associazione Progettisti Europei.

Maria Eugenia  Lopez Snaider

Maria Eugenia Lopez Snaider

CMO incubatore SEI

Studi in Comunicazione Sociale. Esperta in Strategie di Marketing. SEO Audit e Social Media Manager. 

Ludovica Uva

Ludovica Uva

Co-working manager Incubatore SEI

Studi in Lingue. Esperta in Back Office Gestionale

Pietro Damiano

Pietro Damiano

Art Director & Graphic Designer

Ex Graphic Designer Presso Feudi di San Gregorio SPA

Denys Riccardo  Conte

Denys Riccardo Conte

Graphic designer e videomaker

Alessandro Imbimbo

Alessandro Imbimbo

Co-fondatore e Investor Relator

Master in Finance presso SDA. Portfolio Manager per RiverRock. 

Diego Armando  Arellano Vazquez

Diego Armando Arellano Vazquez

Co-fondatore e Sustainability Manager

Co-founder Green Fluidics. Studi in Ingegneria Meccatronica. Dottorato in Sostenibilità

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